A MELZO LA CITTA’ DOVE SONO NATA

“Melphum”


L’eco d’Etruria nelle tue radici,
Plinio il Vecchio menzionò nei suoi scritti.
Lo srotolar del tempo
decretò la tua rinascita
all’ombra del biscione.
Nell’oscurità dei secoli conservi
misteri e intrighi sotto la crux decussata .
Luogo antico, custode d’ icone
che il pensier fa volar al gran Leonardo.
Tra le tue mura accogliesti
gente venuta da lontano
donando i natali alla loro discendenza.
Immersa nella grande pianura
sei faro nell’anima di chi
per “ius sanguinis” o
per “ius soli”
si sente melzese

Questa è per le nuove generazioni

Incerte l’origini
perse in un tempo lontano,
nel quale saltellano ancora
misteri e intrighi
balzati in tempi recenti
con un teschio fracassato.
Melzo città ,ormai,
da decenni decretata.
Tranquilla nel suo adagiarsi
tra prati verdi della pianura.
Silenziose vie
si snodano dal centro
senza nessuna simmetria
accogliendo
chi avrà in consegna
la vita della città.
A voi che vi sorride il domani
vivetela in armonia,
rispettate la sua storia,
amatela respirandone
la sua semplicità.

Queste mie poesie saranno distribuite il giorno delle Palme, Festa Patronale di Melzo .

Saranno inserite anche nel sito

http://www.gruppoartisticomelzese.it/